la perla...

la perla...

giovedì 30 agosto 2012

ASCOLTA. PIOVE DALLE NUVOLE SPARSE...

LA PIOGGIA NEL PINETO
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
- Gabriele D'Annunzio -

Ho sempre amato le poesie a scuola, le ricordo quasi tutte a memoria, qs mi ha sempre ispirato una sensualità selvaggia, primordiale...inoltre piove e spesso qnd piove mi tornano in mente le Sue parole..."piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude"...poi quella foto di foresta verde ha fatto il resto :)

CONOSCERSI






Abbracciarsi fino a sentire che la tua pelle entra nella mia, 
tenerti stretto illudendomi che non saresti poi andato via, 
percepirti parte di me, come mai prima d'ora...
sereni, felici, appagati, 
NOI, oggi, consapevoli di appartenerci come nn mai, 
conoscerci e riconoscerci, Anima Mia.

lunedì 6 agosto 2012

5 AGOSTO 1991


Due ragazzi, una vespa, negli anni in cui il casco nn era un obbligo, x noi quindi una scocciatura in meno...ora di pranzo, inizio agosto, strada deserta...freccia a sx pronti a svoltare, fermi in mezzo alla strada.

Nel silenzio rotto solo dalle cicale, improvvisamente una radio a tutto volume sbucata dal nulla, un attimo, il tempo di sentire la musica ed immediato il tonfo, come un proiettile l'auto è piombata su quei ragazzi...cielo terra asfalto vetri rotti sangue polvere pezzi di vespa attorno, l'inferno in un attimo...miracolosamente in piedi, ammaccati, feriti ma nn gravemente e Vivi...

Da allora, in qs 21 anni, ogni anno, ringrazio qui in qs santuario la Mamma di Gesù che viene festeggiata ogni 5 agosto e che il 5 agosto del 1991, come una Madre, ci ha accolto fra le sue braccia e ci ha dolcemente adagiati a terra, noi nn ci siamo fatti nulla quel giorno, avremmo potuto finire lì la ns Vita, ma nn era ancora il momento, avevamo ancora un po' di strada da fare, ed io nn ho dimenticato che ogni giorno è un giorno regalato, dovremmo ricordarcelo tutti ogni mattina, appena riapriamo gli occhi ed il sole ci accarezza il viso ed il cielo ci accoglie con i suoi colori.


domenica 5 agosto 2012

ENTUSIASTA




IN NESSUN ALTRO MODO MI VERREBBE DA DESCRIVERE UN UOMO CHE FA UNA SCELTA COSI' DRASTICA E NEL CONTEMPO COSI' PIENA...OGGI IL MIO POST È DEDICATO A LUI:

http://karl-girovagando.blogspot.it/

PERCHÉ QS È VIAGGIARE, ED È COSÌ CHE AVREI VOLUTO FARE VENT'ANNI FA X' IL MIO CAVALLO SELVAGGIO HA SEMPRE ANNUSATO L'ARIA IN QS. MODO!!

giovedì 2 agosto 2012

CIAO M, BUON VIAGGIO!

Ricorderò di te quegli occhi che voraci ieri chiedevano aiuto, alla ricerca d'aria e di sollievo da un dolore troppo grande, mi si sono conficcati dentro, qs sarà l'ultima immagine di te, la tua fame di Vita.

Vedendoti ieri steso in quel letto, mi si è riproposta, nitidamente, quella domanda: chi vorresti vicino nel momento ultimo della tua Vita? E mi sono resa conto di quanto fondamentale fosse la tua risposta: lui aveva la mascherina x l'ossigeno, tubi e fili ovunque, ma attraverso le mani ci siamo lasciati un ultimo messaggio, un saluto...lui ci trasmetteva la sua determinazione, il suo dimostrarci la forza di voler lottare, noi gli abbiamo fatto sentire che c'eravamo, che nn l'avremmo lasciato solo in qs momento, tutto attraverso le mani, quelle mani che nell'ultimo momento sono l'unico legame tangibile con chi è lì al tuo fianco..."vorrei vicino a me le persone a cui vorrei stringere le mani x l'ultima volta" mai come ieri la forza di quella tua risposta mi è risuonata dentro.

E poi c'era lei, muta, con quei suoi occhi grandi limpidi e colmi di una bontà che nn ho mai visto in nessuno così evidente, disarmante, ecco il termine giusto...se lo beveva con occhi il suo Uomo, il suo compagno di una vita, il padre dei suoi figli, ed ancora, in quell'attimo ho capito anche le altre tue parole...ci sono Attimi che si possono comprendere solo nel vissuto, nel compimento esatto del loro perché.

Ciao Amico mio, che il tuo volo sia lieve e delicato, com'era la tua Anima Bella.

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