la perla...

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venerdì 19 novembre 2010

ZORRO...UN EREMITA SUL MARCIAPIEDE

I barboni sono randagi scappati dalle nostre case, odorano dei nostri armadi, puzzano di ciò che ci manca. Perché forse ci manca quell'andare silenzioso totalmente libero, quel deambulare, perplesso, magari losco, eppure così naturale, così necessario, quel fottersene del tempo meteorologico e di quello irreversibile dell'orologio. Chi di noi non ha sentito il desiderio di accasciarsi per strada, come marionetta, gambe larghe sull'asfalto, testa reclinata sul guanciale di un muro? E lasciare al fiume il suo grande, impegnativo corso. Venirne fuori, venirne in pace. Tacito brandello di carne umana sul selciato dell'umanità.

Bello, emozionante, inteso...riflessivo...hai ragione, ci portiamo ora, fuori da qui, una nuova visione degli altri, una visione dal basso verso l'alto...l'avevo letto qs libricino, anni fa, l'ho consigliato ad Heidi quando si parlava della Mazzantini, lo rileggerò, non in due ore come la volta scorsa, e non con gli stessi occhi, con occhi diversi, con Animo diverso...perchè la mia Anima oggi è diversa, perchè IO oggi sono diversa...e questa è una strada da cui non ritorni, è un senso unico verso la scoperta del vero IO...e per me, ritornare a teatro, è sempre un'emozione, un groppo in gola che non scende....BELLO!

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